Safety first in the offshore platform game.
L'obiettivo del Gioco è mantenere la Sicurezza Offshore durante lo svolgimento delle attività produttive, attraverso azioni di prevenzione e opportune azioni in risposta a possibili minacce che possono interessare le piattaforme che stai gestendo.
Il Gioco include alcuni contenuti informativi ai fini di fornire al Giocatore informazioni corrette e attendibili riguardanti i diversi aspetti della sicurezza delle operazioni per la produzione di idrocarburi offshore. Leggi le note su alcuni approfondimenti di carattere generale, sui giacimenti di idrocarburi e sulla sicurezza offshore.
In Offshore Safety , le reali operazioni di gestione delle piattaforme in sicurezza sono semplificazioni della realtà, che includono opportuni adattamenti dovuti alle esigenze di gioco.
Ai fini di mantenere la sicurezza dei lavoratori, dell'ambiente e degli impianti, si devono mettere in campo alcune azioni preventive.
Qualora si verifichi un evento dannoso per la Sicurezza, è necessario intervenire tempestivamente per rispristinare la situazione ed evitare danni ulteriori, alle persone, all'ambiente e alle strutture stesse. Di seguito una breve panoramica delle azioni possibili.
Si riporta di seguito una breve descrizione degli eventi potenzialmente in grado di compromettere la sicurezza delle piattaforme offshore e del personale operativo.
Disponibile gratuitamente per Windows, Mac, Android e iOS.
Di seguito si possono trovare alcuni contenuti di approfondimento sulla tematica della sicurezza delle attività produttive offshore.
La maggior attenzione alla sicurezza delle attività energetiche che riguardano il mare nasce in risposta al tragico incidente verificatosi nell’Aprile 2010 nel Golfo del Messico (occorso al “pozzo Macondo”). La Commissione Europea, a valle dell’incidente di Macondo, ha avviato un’approfondita analisi delle norme adottate nell‘intera Unione e negli Stati Membri, che ha portato alla definizione di una Direttiva specifica in materia: la Direttiva 2013/30/UE, relativa alla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi, con l’obiettivo di migliorare gli standard di sicurezza nell’Unione Europea. Tale Direttiva è stata recepita in Italia mediante il Decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 145. Il D. Lgs. 145/2015 si inserisce in un quadro normativo già esistente in materia di sicurezza e di protezione del mare dall'inquinamento che ha finora garantito, attraverso una rigorosa applicazione e costanti controlli da parte delle strutture tecniche del Ministero dello Sviluppo Economico, il raggiungimento dei più alti livelli europei di sicurezza per i lavoratori e l’ambiente. Tra le azioni intraprese dal Ministero dello Sviluppo Economico in materia di Sicurezza offshore, si inserisce l'Istituzione del Comitato per la Sicurezza delle operazioni in mare.
I giacimenti di idrocarburi sono depositi minerari di composti organici, naturalmente presenti nel sottosuolo e fanno parte del patrimonio indisponibile dello Stato. Gli idrocarburi (in particolare gas naturale e petrolio) vengono utilizzati come combustibile per la produzione di energia. L’autorità che in Italia si occupa della gestione delle risorse del sottosuolo, compresi gli idrocarburi e i relativi impianti in mare, è il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE), che concede alle compagnìe petrolifere il permesso di coltivarli, nel rispetto delle regole per la tutela dell’ambiente e della sicurezza. Gli Uffici UNMIG, che dipendono dal MiSE, esercitano i compiti di vigilanza sull'applicazione delle norme di polizia mineraria. La loro attività è volta a garantire il buon governo dei giacimenti di idrocarburi, ma anche e soprattutto la sicurezza nei luoghi di lavoro, ossia le piattaforme. Agli Uffici UNMIG compete l'espletamento di compiti istituzionali in materia di gestione tecnica, controllo ispettivo e vigilanza delle installazioni connesse alle attività di prospezione, ricerca, coltivazione di idrocarburi, come pure di stoccaggio di gas naturale in sotterraneo, relative a impianti sia in terra che nel mare territoriale e nella piattaforma continentale. Consulta la sezione FAQ sulle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi sul sito dell'UNMIG.
Le piattaforme petrolifere offshore sono impianti realizzati in mare aperto per estrarre gli idrocarburi (gas e petrolio) dai giacimenti presenti nel sottosuolo, al fine di produrre energia. Per poter estrarre gli idrocarburi, è necessario che vengano perforati uno o più pozzi - collegati alla piattaforma - in grado di raggiungere il giacimento che li ospita. Le piattaforme sono - tipicamente strutture - fisse e solidali col fondale marino - in Italia i fondali non sono molto profondi! - di grandi dimensioni (da circa 15 mq a circa 5000 mq). Sono robuste, per poter resistere anche a condizioni meteomarine estreme e sono progettate per durare almeno 30 anni. La prima piattaforma in Italia è stata realizzata nel 1964. Sono collegate alle centrali di trattamento a terra tramite condotte (sealine) nelle quali viene convogliato l'idrocarburo estratto oppure possono essere in grado di trattenere una certa quantità di idrocarburo al loro interno, in attesa dell'arrivo di navi in grado di prelevarlo e portarlo a terra a loro volta. Le piattaforme di maggiori dimensioni sono solitamente presidiate da personale qualificato e formato.
Per vedere le piattaforme e le strutture sottomarine presenti nei mari italiani clicca qui.